MIGLIORARE
Quanto possiamo (oppure no) migliorare di noi stessi nel confronto con gli altri?
Migliorare noi stessi è possibile oppure la nostra natura è troppo difficile da modificare?
Migliorare cosa significa? Ha per forza un significato etico (diventare più buoni) o semplicemente significa diventare più consapevoli della nostra vera natura qualunque essa sia ?
Capire meglio la nostra vera natura offre sempre la possibilità di vivere meglio oppure questa consapevolezza potrebbe portare a un maggior senso di inquietudine? (Giordano Bruno diceva appunto: "più aumenta la conoscenza più aumenta il dolore").
"Non giudicare. Tutte le colpe sono eguali. C è una colpa sola: non avere la capacità (e il desiderio, incessante) di nutrirsi di luce.
Perché, abolita questa capacità, tutte le colpe sono possibili".
(S. Weil)
"Il doversi creare come l'artista il proprio essere si manifesta propriamente in ciò che noi chiamiamo speranza.
L' animale nasce una volta per tutte, l'uomo invece non è mai nato del tutto, deve affrontare la affrontare la fatica di generarsi di nuovo, o sperare di essere generato. La speranza è fame di nascere del tutto, di portare a compimento ciò che portiamo dentro di noi solo in modo abbozzato. in questo senso la speranza è la sostanza della nostra vita, il suo fondo ultimo, grazie ad essa siamo figli dei nostri sogni, di ciò che non vediamo e non possiamo verificare”.
(M. Zambrano, Verso un sapere dell'anima)
"Mi avevano regalato un telescopio che non sapevo usare, di notte lo puntavo su sirio ma risultava più piccola che se l' avessi guardata a occhio nudo. E questo valeva per tutto.
Ho pensato che fosse il momento di andare in alto quando ho visto che non sapevo dove appoggiarmi.
Dopo aver cercato contenimento ovunque, ho ceduto alla mia evanescenza.
L'assenza di base negli anni si è trasformata in una spinta verso la volta celeste".
(S. Gamberini, Maestoso è l'abbandono)