Ci
sono verità, come quelle della scienza. Che non mettono in moto la
vita. Le verità della vita sono quelle che, penetrando in essa, la
fanno muovere ordinatamente: quelle che l’accendono e la traggono
fuori da sé, trascendendola e mettendola in tensione.
Una
vita dispersa e confusa è una vita in una quiete stagnante. Una vita
vera sarà invece quella che sa attraversare il suo tempo senza
risultare sottomessa come le cose, tremante come i vegetali o
prigioniera come l’animale, ma desta e libera come deve esserlo
l’uomo.
La
vita è attività incessante e tale attività deve avere un minimo
grado di trasparenza. Trasparenza della vita non vuol dire altro che
apertura ad accogliere e forza di resistere.
Accettazione
e resistenza sembrano essere le condizioni ultime della vita. La
prima la fa agire e muoversi, in continua trasformazione; la seconda
la fa perseverare in un certo canone o misura. La prima è azione
incessante, la seconda conservazione.
Ma
esistono persone ai quali la tradizione non basta, m ma che allo
stesso tempo non sono stati visitati dall’angelo del destino, il
personaggio individuale di cui essi soltanto conoscono il nome, o che
solo essi possono decifrare. Queste sono persone, che sono al di
sopra di coloro che vivono conformati e in modo anonimo, non riescono
a conseguire l’unità della propria vita.
Proprio
questi, i perplessi, hanno bisogno di una guida.